Gengivectomia (dal greco “taglio, rimozione”) è un termine medico che descrive una procedura chirurgica finalizzata alla rimozione parziale della gengiva.
In questo articolo esploreremo nel dettaglio che cos’è e come si esegue, quali sono le indicazioni e quali sono i suoi benefici.
Che cos’è la gengivectomia?Quando è necessaria la gengivectomia?Gengivectomia: fa male?Come si esegue la gengivectomia?
Che cos’è la gengivectomia?
La gengivectomia è un intervento chirurgico che prevede la rimozione del tessuto gengivale in eccesso o infiammato. Questa procedura può essere eseguita da un dentista generico o, meglio ancora, da un dentista specializzato in parodontologia; Infatti, la gengivectomia è spesso utilizzata per trattare problemi come la parodontite o l’eccessivo ingrossamento delle gengive.
La gengivectomia viene eseguita con l’ausilio di strumenti chirurgici, come il bisturi o il laser, che consentono al dentista di rimuovere il tessuto in eccesso e modellare le gengive per ripristinarne la forma e la salute.
Quando è necessaria la gengivectomia?
Questo intervento chirurgico può risultare necessario per:
eliminare delle tasche gengivali o parodontali;
rimuovere del tartaro all’interno delle tasche e lungo la radice del dente;
raggiungere, visionare e trattare carie e/o fratture nella porzione più profonda della corona del dente;
migliorare l’estetica del sorriso (in presenza di sorriso gengivale).
Esempio di gummy smile (sorriso gengivale) corretto tramite l’intervento di gengivectomia
Gengivectomia: fa male?
L’intervento in sé non è doloroso, in quanto viene svolto in anestesia locale. Una volta finito l’effetto dell’anestetico si potrebbero presentare dei piccoli fastidi, solitamente risolvibili mediante la somministrazione di farmaci analgesici (antidolorifici).
Come si esegue la gengivectomia?
Anestesia: prima di iniziare la gengivectomia, viene somministrata un’anestesia locale per intorpidire l’area di trattamento e ridurre al minimo il disagio per il paziente.
Incisione e rimozione del tessuto gengivale: utilizzando strumenti chirurgici come bisturi o laser, il dentista rimuove il tessuto gengivale in eccesso o danneggiato. La quantità di tessuto da rimuovere e del numero dei denti coinvolti dipenderà dalla condizione specifica del paziente e dagli obiettivi del trattamento.
Sutura: il posizionamento dei punti (riassorbibili o non) non risulta essere obbligatorio poiché dipende dalla tecnica utilizzata dallo specialista e dagli obiettivi del trattamento.
Cura post-operatoria: dopo la procedura, possono essere prescritti farmaci per il controllo del dolore o per prevenire infezioni. Le istruzioni fornite dallo specialista dovrebbero essere sempre seguite per una corretta cura post-operatoria, che potrebbe includere l’uso di collutori antibatterici e una dieta che escluda alimenti duri o caldi per un certo periodo di tempo.
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