I denti sono degli organi di origine ectomesenchimale (parte dello sviluppo cranio-facciale) e attraversano una fase di permuta. Infatti, gli esseri umani presentano una dentizione decidua (tra i 6 mesi ed i 6 anni) che vanno gradualmente sostituendo, in media tra i 6 ed i 13 anni, con una dentizione permanente. Normalmente si hanno 28 denti in bocca, i quali si differenziano a seconda delle caratteristiche anatomiche in molari, premolari, canini e incisivi. Ma, quindi, quanti denti abbiamo e come sono fatti?
Quanti denti abbiamo? Quali sono le caratteristiche anatomiche che li differenziano tra di loro?
Gli elementi dentali presenti nel cavo orale sono normalmente 28, più 4 denti del giudizio, e si differenziano tra di loro per alcune caratteristiche anatomiche, legate al numero di radici, alla presenza o meno di cuspidi ed alla regione anatomica.
Come si chiamano i denti e come sono disposti?
- incisivi: sono i 4 elementi del gruppo frontale. Gli incisivi si differenziano in incisivi laterali e centrali, questi ultimi sono caratterizzati da una corona clinica e da una radice di dimensioni superiori ai primi. Sono elementi monoradicolati e presentano un margine incisale;
- canini: sono gli elementi monocuspidi situati distalmente (posteriormente) agli incisivi. Presentano una radice generalmente lunga ed hanno una prominenza radicolare marcata;
- premolari: sono gli elementi bicuspidi situati nei settori laterali tra i canini ed i molari. Possono presentare nell’arcata superiore due radici. I premolari si differenziano in primi premolari mascellari/mandibolari e secondi premolari mascellari/mandibolari;
- molari: sono il gruppo di denti situati nella regione posteriore, sono caratterizzati dalla presenza di 4 o più cuspidi. Nell’arcata mandibolare hanno normalmente due radici mentre nell’arcata superiore presentano tre radici. Oltre ai primi e secondi molari mascellari/mandibolari esistono i cosiddetti ‘molari del giudizio’, che spesso possono rimanere inclusi o semi inclusi nell’osso. La loro estrazione va realizzata solamente previa un appropriata diagnosi odontoiatrica. Le cause principali di estrazione dei ‘denti del giudizio’ sono legate a motivi ortodontici (pre o post trattamento), o a casi di manifesta sintomatologia dovuta a malposizione o impatto sulla corona del secondo molare.
Come sono fatti i denti?
A livello anatomico sono composti da una corona clinica (parte bianca del dente) e da una o più radici (superficie tendente al giallo coperta dalla gengiva). Ogni dente alloggia nelle ossa mascellari grazie all’apparato parodontale, un tessuto complesso che sostiene gli elementi dentali all’interno del tessuto osseo e contribuisce in maniera fondamentale alla sopportazione dei carichi masticatori, funzionali e propriocettivi che occorrono quotidianamente all’interno del cavo orale.
Il parodonto è composto dalla gengiva, dal legamento parodontale, dal cemento radicolare e dall’osso alveolare proprio. Le fibre connettivali del legamento parodontale uniscono meccanicamente la radice (attraverso il cemento radicolare) all’osso alveolare proprio situato all’interno del processo alveolare (ossa mascellari).
A livello istologico il dente è composto da vari tessuti organici. Scopriamo quali:
- lo smalto, responsabile della colorazione bianca della corona clinica, rappresenta lo strato più esterno della parte visibili del dente. È un tessuto completamente mineralizzato ed avascolare;
- la dentina (con una colorazione più gialla) è situata al disotto dello smalto e del cemento radicolare a livello della corona clinica e della radice del dente, rispettivamente. Questo tessuto è caratterizzato dalla presenza di tubuli dentinali che intercorrono tra la polpa e lo smalto o il cemento radicolare;l
- la polpa dentaria si trova all’interno della camera polpare e dei canali radicolari ed è protetta dal tessuto dentinale. È l’organo vitale del dente dove incontriamo le terminazioni nervose e i vasi sanguinei necessari per proporzionare il giusto apporto nutritivo ai tessuti dentali;
- il cemento radicolare è un tessuto mineralizzato che ricopre la porzione radicolare dei denti e forma parte dell’attacco parodontale, ossia dell’apparato di tessuti che sostengono il dente all’interno dell’osso basale delle arcate mascellari. Nello specifico, il cemento radicolare accoglie le fibre connettivale parodontali che uniscono la radice all’osso alveolare proprio.
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